Davide Viezzoli
Psicologo
Discontinuità

Discontinuità significa cambiamento.
Il cambiamento è però un fenomeno complesso, mai lineare.
Discontinuità significa cambiare, rimanendo se stessi.
La cura psicologica è una pratica che aspira a produrre una crescita profonda della persona, nella sua totalità. Rispetto ad altre forme di aiuto, si distingue proprio per questa ambizione di produrre un mutamento positivo profondo e duraturo. Ma come avviene questo processo di trasformazione? Come può l'esperienza terapeutica agire sulle strutture psicologiche profonde e radicate dell'individuo, come le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi comportamenti?
Il primo, vero obiettivo di cambiamento, è imporre una discontinuità nella sofferenza.
Cosa significa?
Significa evitare il ristagnamento, il senso di impotenza e afflizione che la sofferenza psicologica porta con sé. Possiamo immaginare questo ristagnamento come un buco nero. Cosa sappiamo, a grandi linee, dei buchi neri? Semplificando molto, che sono capaci di risucchiare la luce e distorcere lo spazio e il tempo. Ecco, la psicopatologia, la sofferenza esistenziale, hanno sulla nostra vita lo stesso effetto di un buco nero: modificano il nostro tempo e il nostro spazio vissuti, e tolgono la luce.
In fisica e matematica, un attrattore rappresenta uno stato stabile o ricorrente verso cui un sistema tende a evolvere nel tempo.
Nell'ambito della psicopatologia, l'attrattore può essere visto come un modello di funzionamento psicologico predominante che influenza il comportamento e l'esperienza di un individuo. Si traduce in schemi di pensiero, emozioni e comportamenti che si autoalimentano e mantengono la persona intrappolata in cicli negativi. È, di nuovo, come un buco nero, un sistema che immobilizza.
Cosa fare allora? Come opporre un cambiamento alla stagnazione? È necessario il coraggio di imporre una discontinuità nel sistema. La forza di dire: “Basta”.
Iniziare un percorso psicologico è una grande, enorme prova di discontinuità.
Attraverso l'esplorazione e la consapevolezza del nostro sistema, dobbiamo cercare nuove connessioni e interazioni che possono portare alla formazione di attrattori più adattivi e salutari.
Lo psicologo agisce come un agente esterno che interviene nella dinamica del sistema complesso che costituisce la mente del paziente. Lavora per identificare i modelli disadattivi che si ripetono nel tempo e aiutare il paziente a sviluppare nuovi schemi di pensiero e comportamento più adattivi. Il cambiamento si sviluppa quindi a partire da questa interazione, in modo non lineare ma in un continuo processo di adattamento e co-regolazione reciproca, in cui emergono nuove interazioni e connessioni tra i vari elementi del sistema. Mentre un individuo può trovarsi inizialmente intrappolato in attrattori disfunzionali, lo psicologo lavora con lui per sostenere la transizione verso attrattori più desiderabili. Questo processo di cambiamento può richiedere tempo, poiché il sistema cerca nuove strade e nuovi equilibri, ma è possibile grazie alla plasticità della mente umana.
E questo porta ad un altro punto. La plasticità neuronale è un concetto chiave per capire come un’interazione mediata prevalentemente dal linguaggio possa produrre cambiamenti anche a livello cerebrale. La plasticità si riferisce alla capacità del cervello di modificare la sua struttura e funzione in risposta all'esperienza. Durante la terapia, una persona apprende nuove abilità e modi di pensare, che portano anche a cambiamenti visibili nell’attività cerebrale, come accrescimenti di densità della materia grigia nelle aree deputate alle risposte di ansia, tristezza e paura.
Il cambiamento avviene con la somma di tutte le piccole discontinuità che riusciamo a imporre a un sistema disfunzionale, portandolo gradualmente a una nuova strutturazione, a un nuovo sistema, che riesca a mettere in armonia e equilibrio le varie parti del nostro Sé. E un Sé più armonioso è anche in grado di armonizzare le relazioni con chi ci vive intorno.
Per saperne di più:
- Siegel, D. J. (2009). La mente relazionale: neurobiologia dell’esperienza interpersonale. Raffaello Cortina Editore
- Minkowski, E. (2004). Il tempo vissuto. Fenomenologia e psicopatologia. Einaudi Editore
- Bromberg, P. (2007). Clinica del trauma e della dissociazione: Standing in the Spaces. Raffaello Cortina Editore.
- Tschacher, W., & Meier, D. (eds.) (2015). States of minds: Configurational analysis of individual psychology. Springer.
- Ramseyer, F., & Tschacher, W. (2006). Synchrony: A core concept for a constructivist approach to psychotherapy. Constructivism in the human sciences, 11(1-2), 150-171.